Come si fa a parlare di un film del genere? Come si possono decifrare i sentimenti e le sensazioni, l’ironia e l’angoscia, il sarcasmo e la consapevolezza, quali Roberto Benigni ci lascia con questo suo lavoro, senza cadere inevitabilmente nel banale, nello scontato, nel già detto e ridetto?

Forse bastano i tre Oscar e la moltitudine di premi assegnati, forse basta la colonna sonora del maestro Nicola Piovani, la quale stende un tappeto di poesia sulla messa in prosa della recitazione dello stesso Benigni e della moglie Nicoletta Braschi nel capolavoro “La vita è bella“.

Resta il fatto che il tema dell’Olocausto sia stato trattato con molto ardore da tantissimi registi di livello internazionale, basta citare Steven Spielberg e Roman Polanski, i quali sono riusciti a descrivere in pieno l’orrore dei campi di concentramento, ma rispetto all’attore e regista italiano, nessuno aveva osato farlo con una ironia che paradossalmente riesce a toccare l’animo dello spettatore in maniera ben più profonda e lacerante.

Per tale motivo l’opera di Benigni riesce completamente a far sorridere, ridere e piangere.

Vi aspettiamo per gustare nuovamente queste sensazioni, Mercoledì 13 Luglio alle ore 21:00 presso l’Arena Convento dei Cappuccini di Bronte.