Ritorna la rubrica “Tre foto un luogo”, curata dal Volontario SCU Carmelo Messineo. Buona lettura!

Già dal Medioevo, in Sicilia, c’erano i “nivaroli”, che avevano il compito di raccogliere la neve sull’Etna, sui Peloritani, sugli Iblei e sui Nebrodi, conservarla nelle neviere e poi trasportarla nelle località in riva al mare dove veniva utilizzata per la preparazione di sorbetti e gelati. Tra le neviere presenti sull’Etna troviamo la “Grotta della Neve” che si trova a Bronte nelle vicinanze di “Piano dei Grilli”.

La gestione della grotta era affidata al Collegio Capizzi, per questo è conosciuta anche come “Grotta Del Collegio”. A suscitare curiosità è il suo nome: è proprio quello che ci svela la sua funzione in passato. Si tratta, infatti, di una antenata del moderno frigorifero. Tra le sue cavità, infatti, gli amministratori del Collegio Capizzi conservavano il ghiaccio, che resisteva anche durante i mesi più caldi. La grotta è coperta dai resti di una volta in pietra lavica, che fu costruita per proteggere la neve a lungo, durante i periodi di caldo estivo. Tutto questo avvenne fino alla prima meta del ‘900, quando le macchine di produzione industriale presero il posto dei “nivaroli” che furono obbligati ad abbandonare tutte le neviere del territorio.

Oggi la grotta è facilmente raggiungibile attraverso la tipica strada di basolato lavico ed è un’attrazione turistica per coloro che amano la natura e l’ambiente.