Ben tornati alle nostre “Pillole di Architettura” a cura del nostro socio Daniele Mirenda, che oggi continuerà il discorso iniziato con la pillola precedente riguardante la Chiesa Madre e analizzerà gli spazi interni dell’impianto architettonico.

La pianta: a croce latina, si caratterizza per le tre navate impreziosite da quattro cappelle (due per lato), alla fine della quale vi è il transetto chiuso agli estremi da due magnifici altari, altre due cappelle sono sul lato lungo accostate al coro absidale centrale.

Come detto precedentemente, la Matrice è il risultato dell’unione di due fabbriche, quella di Santa Maria e quella della S.S Trinità.

La prima, più ampia occupava lo spazio delle odierne tre navate e dell’ingresso, la navata centrale è sostenuta da dodici colonne di pietra arenaria (anima interna) che successivamente son state ricoperte e consolidate con una massiccia opera muraria resasi necessaria nei primi anni del 1800 a causa del crollo di due delle suddette colonne (è possibile vedere come doveva apparire l’antica chiesa di Santa Maria, all’ingresso infatti son visibili tre colonne, una porzione dell’antico pavimento ed un bellissimo arco, tutto in pietra arenaria).

Procedendo lungo la navata di destra incontriamo la prima delle due cappelle, realizzata nella seconda metà del ‘700  dedicata a San Biagio, l’ingresso è delimitato da una coppia di balaustre in marmi policromi, in fondo alla cappella vi è l’altare dedicato al Santo Patrono e composto da una mensa in marmi policromi dove vi è un bassorilievo di pregevole fattura rappresentate il Santo, sopra la mensa trova posto la nicchia contenente la statua del Santo, attorniata da due colonne tortili e due lesene, il tutto finemente decorato. Continuando lungo la navata di destra incontriamo la cappella della Madonna Addolorata, dei primi anni del ‘700 e lo schema è simile a quello della cappella di S. Biagio, balaustre d’ingresso, mensa in marmi policromi con basso rilievo rappresentante la Madonna addolorata, nicchia sovrastante la mensa contenente la statua in cartapesta decorata.

Lungo la navata di sinistra troviamo altre due cappelle, la prima dedicata al Sacro Cuore di Gesù, anche qui l’ingresso è delimitato da delle balaustre in marmi policromi, l’arco che sormonta l’ingresso ha una chiave di volta con una cartelletta in cartapesta decorata e dipinta, nella nicchia in fondo alla cappella è posta la statua del Sacro cuore di Gesù, ai lati dell’altare son posti due mausolei in marmo degli inizi del 1800 recanti le spoglie di Placido Dinaro e Vincenzo Uccellatore.
La seconda cappella è dedicata agli apostoli Pietro e Paolo, anche qui l’ingresso e delimitato da due balaustre in marmi policromi, l’altare della cappella è questa volta in stile classico, con una mensa di pregevole fattura sormontata da un dipinto sulla quale vi è posta una bellissima mantovana in legno intarsiato.

Tra le due cappelle vi è la sagrestia, leggermente trapezoidale, con uno spazio a piata quadrata a fare da filtro con l’interno della chiesa, di particolare rilevanza è l’armadio in legno presente dal 1700.

Superate le tre navate entriamo nello spazio occupato dal Transetto e che un tempo fu dell’antica chiesa della Trinità, qui altre due cappelle ai lati dell’altare maggiore impreziosiscono l’impianto architettonico, sul lato destro vi è la cappella della Madonna delle candelore, di pianta leggermente asimmetrica, realizzata nel XVIII secolo presenta anch’essa delle balaustre in marmo intarsiato, dello stesso periodo è l’altare e a statua della Madonna in cartapesta decorata.

Alla sinistra dell’altare maggiore troviamo la cappella del SS. Sacramento, forse la più riccamente decorata di tutta la chiesa, stando a quanto ci riferisce il radice dovrebbe essere stata costruita intorno alla seconda metà del 1500 (ma successivamente in parte rifatta ed in parte restaurata del XVIII secolo) due splendide balaustre in marmo policromo fanno da ingresso, le due pareti laterali son affrescate, mentre l’altare contenente il tabernacolo è composto da una mensa in marmo verde, rosso e bianco; al di sopra del tabernacolo troviamo una marchesa in legno, all’interno della cappella trova posto anche la Statua di San Michele Arcangelo proveniente dal casale di placa baiana, chiude il tutto una volta a crociera finemente decorata.

Agli estremi del transetto due splendi Altari eretti nel 1655, sul lato destro abbiamo quello del Crocifisso, qui vediamo una imponete cornice architettonica in stile barocco con quattro colonne tortili alla quale son intrecciati tralicci di viti e fogliame in oro, con capitelli in stile composito che reggono una trabeazione geometrica, le colonne son poggiate su dei plinti in marmo, la cornice architettonica contiene un affresco ed il crocifisso ligneo cinquecentesco, al di sotto di esso una mensa in marmi policromi.
Sul lato opposto vi è l’altare del purgatorio, anch’esso in stile barocco ma più ricco e complesso nella realizzazione, delle colonne tortili attorniate da elementi richiamanti la natura, ed inframezzate da sei nicchie contenenti degli scheletri a grandezza naturale, sostengono una trabeazione ed una cimasa di estrema complessità, al centro un quadro raffigurante il purgatorio è sormontato da una imponente mantovana in legno, al di sotto del quadro vi è un tronetto in marmo per l’esposizione eucaristica, poi la mensa in marmi policromi.

In ultimo abbiamo l’altare maggiore, formato dal presbiterio sopra la quale è posta la cupola,  e dall’abside sormontata da imponente volta a botte, tutto attorno vi è la struttura parietale del coro in legno scolpito e decorato, a far da protagonista è l’imponente organo dei primi del ‘900.