Bentornati ad un nuovo appuntamento con la rubrica “Sai dirlo in Brontese?”, dedicata al nostro dialetto locale.
L’espressione che vi proponiamo oggi è “avi a liscìa”.
Sapete cosa significa in Brontese? Se la risposta è negativa e non conoscete ancora il suo significato, vi invitiamo a scoprirlo insieme a noi.
Ci sono espressioni dialettali che catturano l’essenza di una cultura come poche altre. Una di queste è “avi a liscia”. Questo detto dialettale ha un significato unico e profondo, ed è diventato una parte intrinseca dell’identità brontese. In questo articolo, esploreremo l’origine e l’importanza dell’espressione.
L’origine dell’espressione affonda le sue radici nel latino: deriva dalla parola “lixa”, divenuta in seguito “lixīvia”. Si riferisce al “ranno”, una particolare varietà di sapone, caratterizzato da un miscuglio filtrato di cenere e acqua bollente, utilizzata già nell’antichità per lavare i panni a mano: da qui la voce “lisciaia”, utilizzata per indicare la stanza dedicata alla pulizia dei panni.
Oggi, “avi a liscia” è un’espressione che va oltre il suo significato originale: viene infatti utilizzato per indicare uno stato d’animo improvviso e irrefrenabile, adatto a chi ha una voglia irresistibile di scherzare senza una ragione apparentemente sensata o di ridere senza che ci sia un motivo per farlo. Rappresenta un’ebbrezza esistenziale, un momento in cui la gioia e la spensieratezza prendono il sopravvento.
È un riflesso profondo della cultura brontese: rappresenta un’ebbrezza esistenziale, un momento in cui la gioia e la spensieratezza prendono il sopravvento, e anche la propensione degli abitanti a trovare il divertimento e la gioia anche nei momenti più inaspettati. Questa filosofia di vita mette in luce l’importanza della spontaneità, del vivere il momento presente e del trovare felicità anche nelle piccole cose.
Nella vita frenetica di oggi, questa prospettiva ci invita a rallentare, a lasciarci andare. Questa espressione ci insegna che la vita è troppo breve per non sorridere quando ne abbiamo l’occasione e ci invita a lasciarci andare, perché le risate senza un motivo sensato sono le migliori e che il ranno, che un tempo puliva i panni, ora pulisce l’anima.
Quindi, la prossima volta che vi sentirete dire “avi a liscia”, non trattenete il vostro sorriso: lasciate che la gioia fluisca liberamente!
Lo sapevi che…
Nel corso del tempo, l’espressione “avi a liscia” ha portato alla creazione di un vero e proprio “linguaggio del sorriso”. Sono infatti nati termini come “lisciusu” ed espressioni come “avere la saponata“, utilizzati rispettivamente per descrivere quell’anima contagiosamente scherzosa, capace di ridere senza motivo apparente e la gioia di condividere il buon umore, trasformando un semplice sorriso in un linguaggio vivace e divertente.
Curato dalla volontaria SCU Zermo Chiara





