DENOMINAZIONE: La Chiesa di San Blandano o Chiesa di “San Brandanu”.
UBICAZIONE: Via Benedetto Radice, 51.
DATA DI COSTRUZIONE: Non si hanno fonti certe sull’epoca dell’edificazione, ma esisteva di certo nel 1582.Agli inizi la chiesa non era ben curata e a causa di ciò Ludovico Torres, arcivescovo di Monreale da cui dipendeva Bronte, durante una visita, arrivò a minacciarne la distruzione se non fosse stata riparata.
IMPORTANZA STORICA: Nella metà del 1695 a causa della malaria e del devastante terremoto del 1693, i padri Basiliani dell’Abbazia di Maniace furono costretti a trasferirsi a Bronte e costruire un nuovo monastero. Nel 1698 i monaci ebbero il permesso di trasferire a Bronte il monastero di S. Blandano, che fu autorizzato nel 1708 dal Tribunale del Real Patrimonio. Nel nuovo monastero i monaci rimasero devoti a “Santa Maria di Maniace”. A Bronte trasportarono le loro reliquie, i loro oggetti di culto e anche l’icona bizantina di Santa Maria di Maniace (anche se, si ritiene che quella conservata in San Blandano sia la copia e non l’originale, tutt’oggi si sta ancora indagando sull’origine e l’autore di questa antica icona). Il monastero basiliano di S. Blandano scomparve alla fine del XVIII secolo, in seguito alle leggi del 1886, quando furono alienati i beni ecclesiastici. La vecchia dimora dei monaci situata nella parte destra della chiesa fu demolita e trasformata, per un breve periodo in Casa comunale. L’unica testimonianza rimasta dell’ insediamento dei padri Basiliani è il vecchio nome di una via adiacente, “Via Orto Basiliani”.
INTERNO: L’interno si presenta ad unica navata, dalla forma rettangolare molto semplice. La chiesa ha cinque altari:
Il primo a destra è dedicato a San Giovanni Damasceno (risalente al 1827, realizzato da Giuseppe Dinaro);
Il secondo è dedicato alla Beata Vergine Addolorata;
Il primo a sinistra è dedicato a San Lorenzo di Frazzanò(risalente al 1827, realizzato da Giuseppe Dinaro);
Il secondo è dedicato a San Basilio Magno;
L’altare maggiore è dedicato a Santa Maria di Maniace. Al di sotto dell’icona ritroviamo un tabernacolo realizzato con un blocco di marmo monolitico, con scolpite una conchiglia sovrapposta da due fronde e nelle parti laterali due lesene poggianti su due angeli.
La chiesa di San Blandano è la più ricca di reliquie donati per il monastero all’abate Filippo Spitaleri, alcune però non sono più state ritrovate. All’interno della chiesa è situato uno degli organi più antichi della provincia di Catania risalente, infatti, al 1762. Di San Blandano o Brentano, benedettino irlandese, vissuto in Scozia intorno all’anno 570 di cui la leggenda medioevale narra che col suo corpo mortale visitò l’inferno, e per sette anni navigò l’Oceano alla ricerca del paradiso terrestre, non esiste nella sua chiesa nessuna rappresentazione artistica.
ESTERNO: La struttura della Chiesa di San Blandano fu realizzata secondo aspetti lineari e armoniosi tendenti al classico. Oggi la chiesa appare soffocata dagli edifici costruiti nel tempo attorno ad essa, ma riprende fiato grazie alla scalinata a doppia rampa, realizzata in pietra lavica, uniche vie d’accesso all’edificio. Il lineare e semplice prospetto della facciata fa risaltare il portale di pietra lavica nel quale è incisa la frase “S. Maria a fundamentis quasi edificata anno D.ni 1820”. In cima al cornicione emerge un piccolo timpano triangolare dal quale spicca un rilievo ornamentale che raffigura le insegne vescovili: mitria, pastorale e croce patriarcale di San Basilio.
INGRESSO: Libero/Non sempre aperta
ACCESSIBILITA’:
In auto: tramite Corso Umberto, via Cardinale De Luca e Via Benedetto Radice;
A piedi: tramite Corso Umberto, via Scafiti, Via Annunziata per arrivare su via Benedetto Radice.