DENOMINAZIONE: Chiesa del Sacro Cuore

UBICAZIONE: Corso Umberto, 277.

DATA DI COSTRUZIONE: i lavori di costruzione iniziarono nel 1907 per giungere alla vera e propria inaugurazione il 15 Novembre 1914.

IMPORTANZA STORICA: Edificata nell’area in cui sorgeva la vecchia Cappella di san Rocco, è un autentico gioiello incastonato fra la parte antica e artistica del Collegio (1774) e quella più recente (primo decennio del secolo). Gli stucchi di stile barocco decorano riccamente, ma con gusto, le linee architettoniche dallo stile classico rinascimentale.

INTERNO: La chiesa si presenta con una forma rettangolare con aula absidale, vi è un’unica navata segnata da due grosse lesene. Nell’intera chiesa risaltano decorazioni di stucchi dorati di ispirazione barocca con anche elementi rinascimentali e classici. Anche se vi è un’unica navata si possono distinguere ben cinque altari diversi (realizzati in marmo policromo dall’artista Domenico Spampinato). Il primo altare, a destra entrando, è dedicato a S. Giuseppe con un quadro sovrastante dipinto dall’adranita La Naia. Il secondo altare è dedicato alla martire Santa Caritosa con un quadro realizzato da Alessandro Abate che la raffigura genuflessa dinnanzi alla Madonna con Bambino, circondati da angeli, angioletti, cherubini mentre intercede per Bronte. Al di sotto del quadro, in una teca di vetro è custodito il corpo della Santa, donato al paese di Bronte dal filosofo Nicola Spedalieri nel 1793. La statua che racchiude il corpo della Santa è opera dello scultore leccese Luigi Guacci. L’altare maggiore realizzato in marmo bianco dà spazio alla statua del Sacro Cuore di Gesù, sovrastato da bassorilievi raffiguranti i quattro evangelisti. Il primo altare entrando a sinistra, è dedicato a Sant’Antonio da Padova con un quadro che lo raffigura durante l’apparizione di Gesù Bambino. A seguire è possibile ammirare una grande sfera bronzea, dalle forme tormentate e divisa da una crepa, essa sovrasta la piccola tomba del Venerabile Ignazio Capizzi ( colui che realizzò il Collegio). In basso, da un seme aperto germoglia la croce di Cristo che elevandosi raggiunge la frattura della sfera quasi a volerla saldare. In una terra lacerata e sconvolta da egoismi, ingiustizie, violenze e morte, il Venerabile Capizzi è seme dell’umanità nuova nata dal sacrificio redentivo di Cristo. Tale opera fu progettata dall’Arch. Ivo Celeschi. Infine, l’ultimo altare è dedicato a Maria Ausiliatrice, per la quale è stata realizzata (da un pittore torinese) una tela che la raffigura.

ESTERNO: Nella facciata si alternano superfici piane a superfici a bugnato finto, inoltre è possibile notare elementi decorativi classici. L’architrave triangolare del portale è sostenuto da due colonne realizzate in pietra lavica e poggiate su piedistalli prismatici. Sopra il portale è possibile notare un rosone a ventaglio realizzato con del vetro colorato, tale struttura filtra la luce all’interno della chiesa.

INGRESSO: Libero.

ACCESSIBILITA’:

In auto: da Via Umberto (possibilità di parcheggio lungo il corso).

A piedi: percorrendo Via Umberto.

GPS: